Tutto in discussione
Tra le idee che mi sono state inculcate da bambina, c’è quella del merito, ovvero che tutto nella vita va meritato - attraverso lo studio, il lavoro, la fatica, l’eccellenza. Un tetto sopra la testa, uno stipendio per mangiare, la possibilità di curarti: queste cose vanno guadagnate, meritate attraverso il sudore della tua fronte.
Nulla di sbagliato fin qui, direte voi, ma cosa succede se per un minuto pensassimo a de-costruire questa realtà? Immaginiamo di non essere nati con un tetto sulla testa: come posso studiare se la mia principale preoccupazione è riscaldarmi? Come faccio a guadagnarmi il pane se non ho pane da mangiare? Come mi curo, se una malattia mi leva la forza di alzarmi?
Sembra troppo ma in realtà è il minimo
Partiamo da questo. Dall’idea rivoluzionaria (da leggere con tono sarcastico) che gli esseri umani non debbano “meritarsi” tutto:
Chiunque deve poter avere un tetto sopra la testa: casa universale e gratuita;
Chiunque deve potersi curare gratuitamente e in tempi rapidi: sanità universale, accessibile e gratuita;
Chiunque deve poter scegliere cosa vuole diventare da grande: istruzione gratuita e accessibile — università inclusa;
Nessuno deve aver paura di rimanere senza cibo, acqua, un tetto: reddito di base universale e incondizionato;
Chi ha vinto la lotteria della vita deve contribuire equamente alla società che glielo ha permesso: giusta tassazione sull’accumulo di capitale.
Come siamo arrivatə al punto in cui chiedere il minimo sembra chiedere troppo?
Sarà sufficiente?
Voi che ne pensate? È davvero abbastanza tornare a difendere l’essenziale per ridare forza alla Sinistra, per recuperare il terreno perduto?
Io credo di no, ma avrò tempo e modo di spiegarmi.
Intanto voglio sentire voi <3